Siamo quasi otto miliardi di individui sul pianeta Terra e, nel 2018, quasi 5 miliardi di questi erano in possesso di un device connesso ad internet. In particolare in Italia è connesso il 75% delle persone. E’ inutile dire che in un mondo sempre più globalizzato i dati saranno costantemente in crescita. Dal 1991, con la nascita del 2g destinato solo al servizio di voce, si ebbe un’evoluzione progressiva sempre più rapida: si passò dal 3G, il primo utilizzo di internet in mobilità, all’attuale 4G, con un netto miglioramento in velocità ed efficienza, nel giro di pochissimo tempo.
Ma fermiamoci un attimo a pensare: adesso che qualsiasi oggetto può diventare connesso o comunicante, il 4G basterà?
Fortunatamente presto entrerà in scena il 5G, la QUINTA GENERAZIONE in senso lato. Essenzialmente una connessione sempre più veloce, caratterizzata da una latenza sempre più bassa, mirata, appunto, all’“Internet delle cose” (IoT). Le promesse sono importanti. Oltre alla capacità di connettere tutti i miliardi di device al mondo e all’andare molto più veloci, le connessioni saranno ottime anche in movimento, su un treno o su un aereo, per esempio. Per ora, però, il 5G è mirato soprattutto alla smart home ed all’industria 4.0, permettendo la connessione senza fili di intere aziende. Le premesse sembrano buone, ma la domanda è…Riuscirà il 5g a soddisfare tutte le aspettative?
